Vediamo meglio quali sono:
- Atmosfera, lo strato di gas che ''avvolge la terra''e nella quale avvengono i fenomeni atmosferici;
- Idrosfera, l'insieme delle acque che si trovano sulla superficie terrestre;
- Biosfera, la sfera che comprende gli ambienti abitati da organismi viventi
- Litosfera, l'involucro esterno roccioso formata da placche tettoniche (ne parleremo dopo), profondo circa 100km;
- Astenosfera, Strato del mantello sulla quale si ''muovono'' le placche;
- Mantello profondo, parte solida del mantello che si estende da una profondità di 400km fino a 2900 km
- Nucleo esterno, Involucro liquido formato principalmente da ferro fuso che raggiunge i 5150km di profondità;
- Nucleo interno, l'ultima parte più interna composta principalmente da ferro solido e che raggiunge i 6370 km di profondità (il raggio terrestre);
Bene, tutte queste sfere, che compongono il sistema Terra, sono in collegamento e in particolare possiamo dividere le varie interazioni tra essi in : sistema della tettonica delle placche, sistema geodinamico e sistema clima. Beh direi che per capire tutto questo è meglio dare un occhiata all'immagine qui sotto.
Ma, passiamo all'argomento principale di questo post: la tettonica a zolle.
Dovete sapere infatti che la litosfera è ''suddivisa'' in diverse placche e che esse sono in continuo movimento a causa dei moti convettivi del magma presente nell' astenosfera...
In poche parole noi viviamo su gigantesche zattere che galleggiano sul magma (non è proprio scientificamente corretto ma è per far capire).... Volendo possiamo dividere le le zolle in due tipi: le placche oceaniche, formate principalmente da basalto e le placche continentali, composte invece da granito.
Come detto in precedenza queste placche sono in continuo movimento (si spostano circa dai 2 ai 15 cm all'anno) e, essendo incastrate l'una all'altra, ogni volta che si spostano fanno qualche ''danno''.
C'è da dire, cosa che prima non ho precisato, che i movimenti delle placche sono causati anche dall'espansione continua dei fondali oceanici, ad esempio l'oceano atlantico. La zona dove accade tutto questo è definita dorsale oceanica e consiste in una frattura principale, la rift valley, dalla quale fuoriesce continuamente magma che solidificandosi diventa basalto. Logicamente se da una parte le placche aumentano, da qualche altra parte devono ''diminuire'', appunto per questo ci sono delle zone, dette di subduzione, nella quale le placche oceaniche (che essendo formate di basalto sono più dense), a causa dell'incontro con una placca continentale sprofondano e per le alte temperature ridiventano magma.
Insomma un ciclo che non ha mai fine.
Facciamo un resoconto: quando due zolle si scontrano tra loro, come nel caso della subduzione, siamo in presenza di margini convergenti; se queste invece si allontano, come nel caso delle dorsali oceaniche, i margini sono definiti divergenti mentre se le placche scorrono fra loro orizzontalmente (si, questa è nuova) abbiamo dei margini trasformi, come nel caso della faglia di Sant' Andreas. Infine se si scontrano due placche continentali abbiamo il fenomeno commovente dell'orogenesi, e cioè la formazione di catene montuose.
C'è da dire, cosa che prima non ho precisato, che i movimenti delle placche sono causati anche dall'espansione continua dei fondali oceanici, ad esempio l'oceano atlantico. La zona dove accade tutto questo è definita dorsale oceanica e consiste in una frattura principale, la rift valley, dalla quale fuoriesce continuamente magma che solidificandosi diventa basalto. Logicamente se da una parte le placche aumentano, da qualche altra parte devono ''diminuire'', appunto per questo ci sono delle zone, dette di subduzione, nella quale le placche oceaniche (che essendo formate di basalto sono più dense), a causa dell'incontro con una placca continentale sprofondano e per le alte temperature ridiventano magma.
Faglia di Sant'Andreas |
Facciamo un resoconto: quando due zolle si scontrano tra loro, come nel caso della subduzione, siamo in presenza di margini convergenti; se queste invece si allontano, come nel caso delle dorsali oceaniche, i margini sono definiti divergenti mentre se le placche scorrono fra loro orizzontalmente (si, questa è nuova) abbiamo dei margini trasformi, come nel caso della faglia di Sant' Andreas. Infine se si scontrano due placche continentali abbiamo il fenomeno commovente dell'orogenesi, e cioè la formazione di catene montuose.
''I materiali della Terra solida'' Italo Bovolenta editore Alfonso Bosellini
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